IL DIARIO DI DONNE CHE PENSANO

Ho un mumero di figli imprecisati, vanno e vengono dalla mia casa, non dal mio cuore.

Lì rimangono fermi, imbrigliati tra nervi e arterie.

Credo che i figli nascano da li, non in altri luoghi, e da lì nascono molte altre cose, tutto ciò di cui ci curiamo, tutto ciò a cui dedichiamo tempo, pensieri, tutto ciò che nutriamo con la nostra energia.

Cinque anni fa, da quel cuore, è nata questa pagina Facebook.

Zero follower, zero condivisioni.

Ogni giorno la nutrivo con “essenza di me”.

Non avevo idea che quell’essenza sarebbe diventato un profumo conosciuto a più di 63.000 persone.

Non sapevo che sarebbe diventata un libro richiesto, voluto da molti di voi e da me.

Non sapevo che guardando ora la strada al contrario avrebbe avuto l’aspetto di un sogno realizzato.

Partita da un piccolo angolo roccioso della Liguria, dove il mare è capace di accarezzare e di fare male, Donne che Pensano è arrivato in tutti gli angoli di Italia e poi fuori dai confini, Germania Svizzera, Stati Uniti, Brasile.

Alcuni post hanno fatto giri incredibili per poi tornare a casa e farmi pensare che avessero diritto a diventare carta, a finire sugli scaffali di tante librerie.

Oggi esce IL DIARIO DI DONNE CHE PENSANO,

” Vi offro i miei dubbi e le mie poche certezze, ricordi e domande che vi prego di leggere piano con la delicatezza di un chirurgo che infila le mani nello stomaco e poi nel cuore, ma con la voglia irrefrenabile di salvare.

Salvare cosa, vi domanderete.

Un pezzetto di consapevolezza in più, un briciolo di coscienza civica, una speranza, i nostri figli, un po’ d’amor proprio.

Magari noi stesse o la donna accanto.

O forse il senso di questa bizzarra vita che ci hanno regalato.”